LA PRIMA VOLTA CHE L'OCCIDENTE SI È INNAMORATO DELLA LANTERNA ORIENTALE
Una lanterna orientale che diventa scultura domestica, e si diffonde così velocemente da diventare presto una delle lampade più copiate al mondo.
Un progetto che non poteva che arrivare da un profondo conoscitore delle culture occidentale e orientale, Isamu Noguchi, artista eclettico e universale, capace di passare dall’architettura alla scenografia, dal design alla scultura.
Isamu Noguchi , figlio del poeta Yone Noguchi e della scrittrice americana Léonie Gilmour, ma anche fratello di Ailes Gilmour, pioniera del movimento di danza moderna degli anni ‘30 dello scorso secolo è vissuto tra Giappone e Stati Uniti. Una vita che lo ha portato ad assorbire la cultura americana quanto quella giapponese, interpretando e rielaborando l’occidente e l’oriente con una forte personalità.
La luce come scultura, il design come forma d’arte. Isamu Noguchi iniziò a progettare le lampade in carta di riso Akari Light Sculptures nel 1951 come tributo alle sue origini orientali. Il riferimento alle lanterne della tradizione nipponica è più che evidente, soprattutto quando si osserva la leggerezza di queste piccole sculture realizzate a mano in carta di riso e bambù.
C’è qualcosa di magico nelle creazioni di Isamu Noguchi. Richiami nelle forme e nelle proporzioni che evocano luoghi lontani, senza necessariamente esserlo fisicamente. Come se i suoi numerosi viaggi tra Stati Uniti, Giappone e Cina, potessero essere raccolti in una sorta di album fatto di suggestioni luminose. Sono delicate e poetiche declinazioni del tema della lampada, che arrivano a oltre 100 esemplari tra modelli da tavolo, da terra e sospensioni.
E’ la carta la protagonista. Che da mero strumento di scrittura o progettazione, diventa il fulcro del lavoro di Noguchi. Grazie alla sua consistenza irregolare, le lampade emanano una luce soffusa, piacevole e calda. E’ filtrata dal particolare materiale, così che la fredda radiazione della sorgente elettrica possa trasformarsi in quella naturale del sole. Non è un caso allora, che per questa collezione di lampade da terra, da tavolo o a sospensione l’artista scelse il nome “akari”: la parola giapponese richiama concetti di luminosità e leggerezza fisica.
Diverse per forma, dimensioni e tipologie, le Light Sculptures formano un insieme coerente di inarrivabile fascino dove si mescolano memoria, intenzione artistica e funzionalità.
Occupano un posto di rilievo tra i capolavori senza tempo di Vitra, azienda svizzera a conduzione familiare.